Ricordo Mons. Stefano Baronchelli





 
            L’Associazione A.R.D.E.S. ricorda a dieci anni dalla scomparsa mons Stefano Baronchelli grata e riconoscente all’opera svolta oltre che per il suo ministero sacerdotale per il suo contributo alla conoscenza dell’arte e della cultura. 
         Monsignor Baronchelli è stato un uomo, un sacerdote, di grande statura morale e di una ricchezza culturale che ci ha offerto una testimonianza limpida, lunga ed operosa. Sapeva incomparabilmente trattare temi teologicamente complessi in modo semplice ed accattivante, dono della sua cultura e capacità di farsi capire dalla gente.
         Testimonianza cominciata dopo l’ordinazione sacerdotale come coadiutore del parroco don Pasquale Montanelli ad Ardesio nel 1931 e successivamente come parroco di Bani nel 1934 alla morte del venerato don Francesco Brignoli – ol pret di Ba.
         Nel 1938 entra nella Comunità dei preti del S. Cuore per vivere intensamente la spiritualità propria del sacerdozio ministeriale e collaborare con il Vescovo e con i confratelli per il servizio al popolo di Dio.
         Viene chiamato nel 1939 all’insegnamento nel Seminario di Clusone e dal 1944 è rettore del Seminario stesso.
         Alla morte del parroco di Ardesio don Pasquale Montanelli viene ad assumere la parrocchia stessa: Prevosto Vicario Foraneo di Ardesio dal 1951 al 23 febbraio 1958.
         Esaminatore Sinodale nel 1952; Prevosto di Sant’Anna in Borgo Palazzo a Bergamo dal 1958 al 1969; Cappellano di Sua Santità dal 1959; Esaminatore Prosinodale dal 1962; membro del Consiglio Presbiteriale dal 1966 al 1974.
         Monsignor Baronchelli dal 1969 al 1974 ha assunto l’importante incarico di Vicario Generale della Diocesi in un momento particolarmente delicato a seguito dell’importante opera di rinnovamento della chiesa intrapresa dal Concilio Vaticano II (1962-1965); Vicario Episcopale per gli Organismi Direttivi dal 1973 al 1974.
         Nel 1975, rinunciando agli importanti incarichi per raggiunti limiti di età, si ritira a Casnigo e vi resta fino al 1977.
         Ha poi continuato la sua opera pastorale come Parroco di Nasolino ed economo spirituale di Valzurio dal 1977 al 1982; Membro del Consiglio Pastorale Diocesano dal 1978 al 1981; residente alla casa di S. Giuseppe - opera Ritiri Minimi a Botta di Sedrina dal 1982 al 1984.
         Nell’autunno del 1984 ritorna ad Ardesio come Parroco di Bani ed infine nel 1987 si trasferisce ad Ardesio per trascorrere gli ultimi suoi anni di vita.
         Nel 1989 è insignito dell’importante nomina di Prelato di Sua Santità.
         È stato autore di libri storici su diverse parrocchie fra cui quello sulla Parrocchiale di S. Giorgio Martire di Ardesio (1992), sul Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio (1986), su Bani e il suo Parroco don Francesco Brignoli (1985), sulla Chiesetta di Cacciamali (1996) e La Valzurio: Nasolino, Valzurio e Oltressenda Alta.

         In molte occasioni ha collaborato con l’A.R.D.E.S. tra le quali ricordiamo la mostra sugli affreschi esterni dell’Alta Valle Seriana, la mostra sugli emigranti e quella sulla casa rurale e nella pubblicazione sulla Chiesetta di Cacciamali.
         Oltre tutte le sue opere vogliamo ricordarlo per la sua paterna bontà, che invogliava a far bene, il suo fervore nell’accogliere e nell’applicare con gioia il Concilio Vaticano Secondo. Così si espresse il vescovo Amadei nell’omelia del suo funerale: “Mi ha sempre colpito il suo equilibrio, la sua saggezza, la sua fiducia nel futuro della Chiesa, la sua cultura teologica che si è sempre più approfondita nei 72 anni in cui ha celebrato la Santa Pasqua”.
         Monsignor Stefano Baronchelli e nato il 16 novembre 1906 nel piccolo centro di Nasolino, oggi facente parte del comune di Oltressenda Alta ed è morto ad Ardesio il 24 dicembre 2003, decano del clero bergamasco. Era il sesto di otto fratelli, tra i quali don Manfredo, sacerdote, teologo e insegnante, Mansueto, che fu sindaco di Oltressenda Alta, ed Eugenio che fu a lungo sindaco di Clusone. Di famiglia contadina rimase sempre profondamente legato alla sua terra e, quando gli era possibile, saliva a Nasolino e compiva lunghe passeggiate a Colle Palazzo e al Moschel, zone pascolive dove d’estate la sua famiglia un tempo portava il bestiame all’alpeggio.
         Esprimiamo tutta la nostra riconoscenza ad una personalità della storia religiosa e culturale della diocesi di Bergamo ed in particolare della nostra terra Seriana manifestando la nostra gratitudine per le sue opere.

                                                        Guido Fornoni